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Leonardo Brescia
Intanto parola d’ordine: PREVENZIONE!!!
La profilassi vaccinale……….per il tuo cane.
Vaccini classici: la fase iniziale prevede che il cucciolo di cane sia sottoposto a vaccinazione polivalente dal 2° mese fino al 4° mese di vita (distanziate almeno 3/4 settimane l’uno dall ’ altro).
I richiami vaccinali , semestrali, andranno pianificati insieme al veterinario in modo da adattare i nuovi protocolli al singolo paziente in base alla sua eta’ e al suo stile di vita.
Vaccino leishmania: il vaccino riduce in maniera significativa il rischio di malattia e può essere effettuato dai 6 mesi di vita in poi .
Il primo vaccino, preceduto da sverminazione e test rapido negativo, è seguito da due richiami (distanziati almeno 3 / 4 settimane l’uno dall’altro).
In alternativa esiste un nuovo vaccino che prevede un’unica somministrazione. In entrambi casi il richiamo annuale deve essere sempre preceduto da sverminazione e test rapido negativo.
Profilassi “NON” vaccinale per la leishmania: si esegue somministrando il leisguard tre volte l’anno alternando un mese di trattamento a tre mesi di sospensione. L’obiettivo è di mantenere attiva la componente linfocitaria th1 e rendere le difese immunitarie del cane “protettive” nei confronti di leishmania.
Contro i parassiti interni: il trattamento vermifugo per il CUCCIOLO precede la prima vaccinazione e prevede la somministrazione di almeno due trattamenti a distanza di tre settimane.
Il trattamento vermifugo nell’ADULTO viene ripetuto almeno ogni quattro mesi.
Contro i parassiti esterni: il cane deve essere necessariamente trattato con un repellente per pulci , zecche , zanzare tutto l’anno. La frequenza di somministrazione va adattata alla stagione e alla situazione ambientale.
Profilassi per Filariosi Cardiopolmonare: il trattamento deve essere effettuato previo test rapido negativo, con avermectine per via orale con cadenza mensile o per via iniettabile con cadenza annuale.
Per non essere colti di sorpresa:
la frequenza dei controlli periodici in assenza di sintomi clinici deve essere di almeno una visita ogni 6 mesi.
Inoltre si consiglia un controllo ematologico annuale nei mesi freddi dell’anno (dic – feb) per valutare lo stato di salute generale ed escludere la presenza iniziale di malattie infettive veicolate da vettori (pulci , zecche e zanzare).
La profilassi vaccinale………per il tuo gatto.
Vaccini classici: il cucciolo di gatto inizia il protocollo vaccinale base a due mesi di vita con richiamo dopo 3 / 4 settimane, a seguire il richiamo sarà annuale.
Vaccino contro la leucemia felina: viene effettuato, previo test rapido negativo, solo su gatti che possono entrare in contatto con randagi. Il primo richiamo si effettua dopo 3 / 4 settimane e viene richiamato ogni anno.
Contro i parassiti interni: il trattamento vermifugo per il GATTINO precede la prima vaccinazione e prevede la somministrazione di almeno due trattamenti a distanza di tre settimane.
Il trattamento vermifugo per l’ADULTO varia in base alla situazione ambientale e allo stile di vita del gatto (esterno – interno).
Contro i parassiti esterni: il gatto che ha accesso anche all’esterno, deve essere necessariamente trattato con un repellente per pulci e zecche tutto l’anno. La frequenza di somministrazione va adattata alla stagione e alla situazione ambientale. Il gatto che vive solo in casa può essere trattato con una minor frequenza.
Per non essere colti di sorpresa: la frequenza delle visite in assenza di sintomi clinici è di almeno una ogni 6 mesi e dai 6 / 7 anni di vita in poi, si consiglia un controllo ematologico annuale.
Fai attenzione!!!!
Che sia un cane o un gatto: qualsiasi segno clinico che abbia una durata superiore alle 48 h necessita una valutazione clinica da parte del medico veterinario.
La sterilizzazione: si o no???
Sono moltissimi i proprietari di cani e gatti che ci chiedono se è veramente necessario sterilizzare il loro amato compagno di vita.
E’ importante essere consapevoli dei benefici e dei rischi correlati a questo intervento, per cui è necessario fare chiarezza e colmare tutti i dubbi che creano questa indecisione.
Definiamo il termine STERILIZZAZIONE:
il termine “sterilizzazione” indica generalmente 3 diversi tipi di intervento:
– rimozione dei testicoli (orchiectomia)
– rimozione delle ovaie (ovariectomia)
– rimozione sia delle ovaie che dell’utero (ovariosterectomia).
Di seguito esporremo, quindi, le domande più frequenti formulate dai nostri clienti.
Perché dovrei sterilizzare la mia gatta o la mia cagna?
Fino a qualche anno fa si credeva che la sterilizzazione fosse utile solo al fine di prevenire le nascite indesiderate.
Oggi invece, oltre che per la lotta al randagismo si è capito che la sterilizzazione è un’importante strumento di prevenzione sanitaria.
Soprattutto nelle cagne permette di ridurre drasticamente (di quasi il 90%) la possibilità di incorrere in tumore della mammella, tumore dell’utero e altre infezioni.
Quasi tutte le pazienti più anziane che vengono portate in clinica con queste patologie sono infatti NON sterilizzate e va detto che curarle, quando ormai sono presenti altre infezioni, disfunzioni renali o soffio al cuore, è molto più rischioso rispetto ad un intervento di sterilizzazione eseguito quando l’animale è giovane e in salute.
La sterilizzazione, inoltre, evita la comparsa della cosiddetta gravidanza isterica o falsa gravidanza (pseudociesi).
Si tratta di un evento molto comune nel 60% dei cani femmina non sterilizzati. Il corpo e il comportamento mostra i sintomi della gravidanza, pur non essendo gravida.
Il ventre si gonfia, le mammelle si riempiono di latte e la cagna è soggetta a cambi umorali pur non essendoci stato il concepimento. Questa condizione genera moltissimo stress e problemi fisiologici perchè il suo corpo e la sua mente sono convinti di aspettare dei cuccioli.
Un altro problema che i padroni di un cane NON sterilizzato dovrà affrontare (sia maschio che femmina) è la possibilità che scappi nel periodo del calore, perchè richiamato da odori ormonali che la inducono a vagare in cerca del maschio (o della femmina in caso sia un cane maschio).
La fuga di un cane in cerca dell’accoppiamento comporta molti pericoli dovuti a:
incidenti stradali in quanto preso dal richiamo della natura e non abituato alla vita di strada potrà essere investito o può imbattersi in disavventure che possono essergli fatale;
incontrare un branco di cani maschi che se la contenderebbero con non pochi danni psico-fisici (se il cane fuggito è un maschio invece dovrà lottare per contendersi la femmina facente parte del branco, a volte fino a perdere la vita);
se la cagnolina è di piccola taglia e viene fecondata da cani di grossa taglia, oltre a subire danni fisici durante la contesa tra i maschi, la gravidanza sarebbe incompatibile e causerebbe seri problemi per la sua salute.
A quale età dovrei sterilizzare la mia cagna?
Il momento giusto per sterilizzare una cagna è al completamento dello sviluppo fisico, stando però attenti a non aspettare troppo!
La sterilizzazione a scopo preventivo (per allontanare cioè il rischio di incorrere nelle malattie di cui abbiamo parlato prima) deve infatti essere eseguita prima che entrino in circolo quegli ormoni che andrebbero a stimolare altri apparati come mammella e utero. In linea generale la sterilizzazione dovrebbe essere eseguita dopo il primo calore.
Esistono però alcune differenze tra i cani di piccola taglia e quelli di taglia medio/grande:
- le cagnoline di piccola taglia di sviluppano molto precocemente e arrivano ad essere completamente formate prima dell’anno.
- le cagne di taglia grande o gigante, invece, si sviluppano più lentamente, per cui è opportuno spostare la data della sterilizzazione dopo il compimento del primo anno.
È vero che prima della sterilizzazione andrebbe fatta fare almeno una cucciolata?
Possiamo definire questa convinzione una vera e propria leggenda metropolitana. Questo vale sia per i cani quanto per i gatti.
La maternità non porta nessun beneficio per la salute di cani e gatti (anzi, abbiamo visto che è proprio la sterilizzazione a farlo) e non possiamo certo dire che gli animali sentano la necessità di sperimentare questa condizione.
Per le gatte vale la stessa cosa?
No! Fissare la data di sterilizzazione per le gatte è molto più semplice; questi animali si sviluppano molto rapidamente e la rimozione di ovaie e utero avviene intorno ai 6/7 mesi d’età.
In alcuni casi, soprattutto per le gatte che hanno accesso all’esterno e che potrebbero rimanere incinte, è possibile anticipare la data ai 6 mesi.
Cani e gatto soffrono con la sterilizzazione?
Gli interventi di rimozione di ovaie e utero sono cambiati molto nel corso degli anni. La sterilizzazione è diventata un intervento di routine, eseguito tra l’altro in day hospital: gattine e cagnoline entrano in clinica il mattino dell’operazione, per tornare a casa ad una “vita normale” già la sera stessa.
Questo è possibile grazie ad un controllo del dolore peri-operatorio e in particolare grazie all’utilizzo di farmaci oppioidi, una categoria di farmaci ampiamente studiata in medicina umana, da qualche anno disponibile anche in veterinaria.
Gli oppioidi consentono di “pre-medicare” l’animale per prepararlo al meglio all’operazione: vengono somministrati nella fase che precede l’anestesia per un effetto analgesico totale, che tranquillizza l’animale ancora prima che inizi l’intervento vero e proprio.
Come possiamo esserne sicuri?
Grazie all’elettrocardiogramma: anche quando iniziano le manualità chirurgiche il battito cardiaco dei nostri pazienti rimane invariato e questo significa che non stanno provando né dolore né ansia.
Quali sono gli effetti collaterali della sterilizzazione?
Gli effetti collaterali della sterilizzazione di cagne e gatte possono essere sostanzialmente 2:
– diminuzione del metabolismo;
– incontinenza urinaria.
La diminuzione del metabolismo è un effetto collaterale piuttosto comune: dopo l’operazione cagne e gatte tendono ad ingrassare. Si tratta però di una tendenza assolutamente contrastabile con la diminuzione delle razioni di cibo, con l’utilizzo di crocchette specifiche e con l’aumento dell’attività motoria.
L’incontinenza urinaria, che può essere transitoria o duratura, è invece una complicanza assolutamente rara. Anche in questo caso, comunque, esiste una terapia.
Cani e gatti cambiano carattere dopo la sterilizzazione?
Anche questa, è una domanda che ci viene fatta spessissimo prima di un intervento di sterilizzazione. In riferimento a questo articolo, in cui abbiamo parlato di cagne e gatte, la risposta corretta è no. Vogliamo però ricordare che nei maschi la situazione è un po’ diversa: in alcuni casi infatti la castrazione può aiutare cani e gatti a diventare più socievoli e meno competitivi.
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