Legge a tutela degli animali – No catena!

Una vita a catena non è una vita...

La detenzione del cane legato ad una catena è una pratica antica e molto crudele; è una prassi spesso attuata da proprietari che segregano l’animale in giardino o in campagna, con una limitata possibilità di movimento, affinchè adempi ad una funzione di guardia o non “rovini” altre zone oltre quella stabilita.

Considerare, infatti, un animale alla pari di ogni essere senziente, capace di provare emozioni, dolore e patimenti, non è ancora bagaglio culturale di molti territori, infatti questo tipo di detenzione è ancora largamente diffusa in Italia, dove manca una normativa unitaria.

Se l’Emilia Romagna è stata la prima ad aver vietato l’utilizzo della catena per i cani nel 2013, la Campania, che pure lo vieta chiaramente, non ha previsto sanzioni, rendendo la norma di fatto inapplicabile, mentre Liguria, Basilicata e Sicilia sono prive di qualsiasi regolamentazione.

Nella maggior parte delle regioni italiane le leggi che regolamentano la detenzione a catena risultano poco chiare, incapaci di tutelare davvero gli animali o piene di deroghe che lasciano spazio a troppe scappatoie.

Le ricerche effettuate dimostrano che la vita di un cane costretto alla catena è, in sé e per sé, una forma di maltrattamento, con conseguenze oggettive sullo stato psicologico, emotivo e fisico dell’animale, mentre i modelli positivi di Austria, Svezia e California offrono spunti importanti ai legislatori.

In Puglia la nuova Legge Regionale sul Randagismo emanata nel 2020 parla chiaro: all’art. 24 “…. E’ vietato tenere i cani alla catena o applicare loro qualunque altro strumento di contenzione similare,……..” prevedendo una sanzione che va dai 500 euro ai 1.500,00 euro.

Nonostante siano passati già tre anni, questa consuetudine non accenna a diminuire, sicuramente a causa della mancanza d’informazione, ma anche dagli inesistenti controlli da parte degli organi competenti e, per ultimo ma non per importanza, dalla mancanza di senso civico della cittadinanza che dovrebbe invece segnalare questo tipo di reato, avviando così un cambiamento culturale a favore della tutela degli animali fondamentale affinché………… la detenzione del cane a catena diventi presto solo un brutto ricordo.